Oggi voglio portare voi lettori direttamente al ristorante. Seguitemi.
Quella di andare a mangiare al ristorante è un’esperienza che, chi più chi meno, abbiamo vissuto tutti e che, se vissuta correttamente, può lasciare e un ricordo molto piacevole.
Potrà forse risultare banale, essendo una cosa ormai comune e diffusa, ma a pensarci bene la condivisione del pasto è una pratica che ha origini antiche nella nostra cultura e fa parte ormai del nostro DNA. Il “mangiare” ha da sempre avuto una doppia connotazione, con un aspetto privato e intimo (quello del nutrirsi) e uno pubblico (socializzare) e richiede quindi un’atmosfera che stimola la conversazione tra i commensali, per creare e/o consolidare rapporti, la cui natura è spesso influenzata dal genere di struttura in cui il cibo viene consumato.
LA RISTORAZIONE NELLA STORIA
Il concetto di mangiare fuori casa apparteneva già alla cultura dei Romani: gli antichi Romani erano dei gran buongustai, amanti del cibo e del vino, che amavano consumare in compagnia nelle occasioni più disparate, discutendo di affari, politica, filosofia o anche solo per semplice goliardia.
Ma nel corso del tempo, l’abitudine di mangiare fuori si legata anche a questioni di necessità, dal momento che le attività lavorative potevano richiedere lunghi periodi trascorsi lontani dalla propria casa e si aveva quindi l’esigenza di mangiare il cibo di strada o quello servito nelle taverne e nelle osterie. Tuttavia, nel corso dei secoli, questi esercizi si sono evoluti mantenendo una connotazione molto semplice, con ambienti destinati a una convivialità rumorosa, spesso sconveniente e talvolta litigiosa, con piatti “plebei” e poca ricerca per l’arte della cucina vera e propria.
LA NASCITA DEL RISTORANTE MODERNO
Bisognerà attendere il XVIII secolo per assistere alla nascita della ristorazione moderna, quando in Francia aprono i primi Café, i veri antenati dei ristoranti moderni, dove si inizia a prestare una maggior cura al servizio e al cibo offerto e comincia a diffondersi poi in tutto il mondo l’usanza di mangiare a pagamento per il piacere di farlo, soprattutto in compagnia.
È questo il concetto che è rimasto fino ai giorni nostri:
quando scegliamo di andare al ristorante stiamo cercando un luogo dove poterci far coccolare e servire, dove c’è chi si occupa per noi del cibo, del servizio, di creare un’atmosfera gradevole e adatta alla nostra esigenza del momento, facendoci sentire importanti. Come clienti la nostra preoccupazione è solo scegliere il piatto che ci stuzzica di più, goderci il cibo e la compagnia delle persone con cui abbiamo scelto di ritrovarci.
IL RISTORANTE OGGI
Tutto questo però non è scontato.
Accade se (e solamente se) il ristorante che scegliamo è all’altezza.
Il concetto di cura per il cliente sotto ogni aspetto, su cui ogni ristoratore dovrebbe basare la propria professione, se questa viene svolta con vera passione, non è sempre rispettato.
Con la sua diffusione la ristorazione si è naturalmente sviluppato con diverse tipologie, differenti interpretazioni del concetto di “servire del cibo” in termini di cucina, ambiente e clientela a cui ci si rivolge. La scelta di chi desidera andare a pranzo o a cena fuori è oggigiorno varia e articolata e accontenta i gusti e le possibilità di tutti: se nelle trattorie di quartiere si può apprezzare la cucina tradizionale locale a prezzi contenuti, chi desidera sperimentare le novità dell’arte culinaria in un clima più raffinato si prepari a pagare un conto più salato per un ristorante d’èlite. Tra questi ci sono una gran varietà di gradi intermedi, tutti comunque validi se coerenti con la propria ideologia e con le norme di base per essere un ristorante di qualità.
IL NOSTRO RISTORANTE
Come si inserisce il ristorante L’Oste e la Civetta in questo panorama così ampio?
Tempo fa vi abbiamo presentato l’idea di cucina che ha portato lo Chef Carlo alla realizzazione del suo sogno con l’apertura di questo ristorante e nel corso di questi mesi abbiamo provato a comunicarvela, invitandovi a condividerla e svilupparla insieme, venendo a mangiare da noi.
Quello che speriamo abbiate trovato e che troverete sempre come nostri ospiti è una connotazione unica nel mondo della ristorazione romana.
La passione e la creatività culinaria dello Chef si esprimono attraverso l’amore per alcune materie prime in particolare: la carne è tra queste la prediletta. Tuttavia non si può dire che in una città come Roma manchino i posti dove consumarla, nei modi più disparati. Ormai non si contano più le griglierie e le Steak House.
Il ristorante L’Oste e la Civetta a Roma si distingue tra tutti per una particolare ricerca del prodotto raro, andando a selezionare in tutto il mondo le razze bovine migliori, per ottenere quindi degli ingredienti esclusivi per la loro eccellenza, sicuramente non i soliti che si possono trovare in qualsiasi altro locale.
Il trattamento di queste materie prime così prestigiose passa attraverso la creatività unica dello Chef, che ha imparato nel corso degli anni a valorizzare al massimo il prodotto a sua disposizione, con tecniche innovative, frutto della fusione di diversi stili di cucina che hanno fatto scuola sul trattamento della carne, acquisiti con esperienze vissute in tutto il mondo.
In quanti altri ristoranti c’è la possibilità di scegliere di gustare così tante varietà di Black Angus, come la scozzese, l’irlandese, l’americano o l’australiano?
Questi sono il meglio che il mondo offre in termini di carni rosse, insieme alla nostrana Manzafassona piemontese, anch’essa disponibile nel menu de L’Oste e la Civetta in diverse preparazioni. Già un’offerta di questo tipo non è sicuramente presentata da molti. Le ricette con cui sono preparate queste carni poi, parlano di un grande amore per la cucina e sono realizzate da uno staff qualificatissimo, che ha trovato a disposizione il meglio in termini di attrezzatura e materiali.
Chi ha già conosciuto il nostro griglista Christian, arrivato direttamente dall’Argentina per mettersi all’opera con la nostra griglia a pietra lavica (la migliore sul mercato), ha potuto essere deliziato dalla sua maestria con questo strumento, dopo essere stato delucidato e informato nei dettagli su tutte le caratteristiche del taglio ordinato dal menu.
Questo aspetto riteniamo sia cruciale e faccia la differenza: la consapevolezza di quello che ci si ritrova nel piatto e si mangia.
Troppo spesso, quando si va in un ristorante, la frenesia e le molte ordinazioni da gestire fanno limitare il servizio a un semplice “portare il piatto in tavola”, lasciando il cliente in una sorta di incertezza su ciò che si accingerà a gustare. È sicuramente successo anche a voi, ne sono sicuro.
La curiosità è vero che stuzzica la mente, predisponendola a una nuova esperienza di sapore, ma questa scoperta è sicuramente più accentuata se supportata da una certa sicurezza di base sulle particolarità che si nascondono dietro il piatto che si sceglie. ESSERE INFORMATI sulla tipologia, la provenienza, le caratteristiche che differenziano il piatto dagli altri, stimola ancora di più i nostri sensi, rendendoli frementi di testare ciò che la mente già si è prefigurata.
L’attenzione per questo aspetto è rarissimo da trovare nella maggior parte dei ristoranti in cui andrete, ma è uno dei cardini dell’ideologia che supporta L’Oste e la Civetta.
Chi entra nel nostro ristorante saprà sempre cosa mangia e lo farà in un contesto in cui avrà modo di vivere l’esperienza in intimità e serenità.
Molti gestori decidono di riempire la sala con quanti più tavoli possibile per assicurare un numero di coperti maggiore, a scapito della tranquillità del cliente, che potrebbe ritrovarsi quasi a condividere il pasto con degli estranei, con tutto il fastidio che nasce dall’interferenza tra le varie conversazioni.
A L’Oste e la Civetta abbiamo pensato di creare un ambiente con più respiro. I coperti sono quindi un numero sufficiente a garantire un proprio spazio personale al tavolo, dove non accadrà mai di ritrovarsi gomito a gomito col vicino e si potrà quindi godere a pieno della compagnia di coloro che si sono scelti per condividere l’esperienza di mangiare al ristorante. Il momento di degustazione e socializzazione sarà quindi intimo e valorizzato solo dal personale del ristorante, che si assicurerà di curare tutti gli aspetti del servizio con la massima efficienza e la minor invadenza possibile, accompagnando con umiltà alla scoperta della nostra cucina.
Ecco quindi che L’Oste e la Civetta diventerà il rifugio di chi ama andare a mangiare fuori senza correre il rischio di ritrovarsi nel caos di un locale sovraffollato, rumoroso, caotico, dal servizio superficiale e frettoloso.
Una piccola oasi di pace, dove in più è possibile sperimentare una cucina mai banale e sempre innovativa. Questo è il segreto che sta decretando il grande successo che stiamo riscontrando.
Per questo dobbiamo solo dire GRAZIE a tutti i clienti che sono entrati in sintonia con la nostra filosofia.
Chi volesse farsi conquistare da noi, non deve fare altro che venire a sperimentare l’esperienza unica di mangiare a L’Oste e la Civetta.
Vi aspettiamo
Chef Carlo